ore 21.00
"Quel gran genio del mio amico"
Le canzoni di Edmondo Berselli, intellettuale eclettico
Di Giulio Casale e Andrea Scanzi
Narrazione: Andrea Scanzi
Interpretazioni musicali: Giulio Casale
Direzione di compagnia: Simone Rota
Col suo stile inconfondibile, ricco di dribbling e variazioni, Edmondi Berselli scrisse nel 1999 un libro tanto ispirato quanto divertente: “Canzoni” (Il Mulino). Sapeva bene che, proprio come ripeteva Pier Paolo Pasolini, le canzoni non vanno mai sottovalutate: possiedono infatti un potere magico, quando non “abiettamente poetico”. Così, tra un’intuizione e una divagazione, Berselli raccontò le “Storie dell’Italia leggera”, proprio come anticipava il sottotitolo. Una storia d’Italia, per nulla trombona (Berselli non lo era mai) e per sempre illuminata, con la musica leggera a fare non solo da sfondo ma – piuttosto – da collante e contraltare della storia. Le canzoni come cartina al tornasole di un paese che, dopo la guerra, rialza la testa e cambia. Anno dopo anno, brano dopo brano, sogno dopo sogno. Andrea Scanzi e Giulio Casale, collaudata coppia teatrale già in scena con Le cattive strade (dedicato a De André, che Berselli non amava granché) e ora in tour con Il sogno di un’Italia, hanno deciso – sollecitati da Marzia Barbieri, moglie di Eddy – di riprendere quel testo e metterlo in scena. Con rispetto e ironia, senza retorica ma con tanto affetto. E’ nato così Quel gran genio del mio amico – Le canzoni di Edmondo Berselli, intellettuale eclettico. Scanzi, amico e “allievo” di Berselli (o “compagno di merende”, come diceva lui), racconterà l’ancor vivido e pulsante testo berselliano. A ciò si alterneranno schegge delle canzoni del tempo e, ancor più, le interpretazioni musicali di Casale (voce e chitarra). Il repertorio non potrà che essere quello del libro. Prima Mina e Celentano, ieri rivoluzionari e col tempo forse un po’ meno. Poi i Rokes, e più in generale l’Italia beat e pre-Sessantotto, che Berselli identificava come momento magico e pressoché “perfetto” di un paese non ancora appesantito e incarognito. Quindi Lucio Battisti, amatissimo da Berselli, con e senza Mogol (a cui Eddy riserva qua e là sferzate esilaranti). E poi la strana coppia Vasco-Baglioni, con l’intellettuale modenese che si diverte un mondo ad alternare carota e bastone. Infine, in una delle sue infinite provocazioni, lo sdoganamento culturale di Max Pezzali e del suo “fast thought”, sottovalutato dalla critica ma assai efficace nel raccontare quegli strani Anni Novanta. Un incontro-spettacolo al suo esordio, che avrà luogo venerdì 6 maggio a Modena – la città dello scrittore - presso il Forum Monzani (Via Aristotele 33, ore 21). Novanta minuti per raccontare un libro, ma ancor più per ricordare e omaggiare – mai abbastanza - quel gran genio di Edmondo Berselli.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.